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Schmidt, Helmut.

Uomo politico tedesco. Laureatosi in Scienze politiche e in Economia nel 1949, nel 1953 divenne deputato al Bundestag, il Parlamento della Repubblica Federale Tedesca, per il Partito socialdemocratico, carica che ricoprì costantemente fino al 1987 (a eccezione di una breve interruzione, tra il 1962 e il 1965), quando fu assessore per gli Affari interni della città di Amburgo. Nel 1967 fu nominato presidente del gruppo parlamentare dei socialdemocratici, mantenendo questo ruolo fino al 1969, anno in cui divenne presidente vicario del partito. Sempre nel 1969 fu nominato ministro della Difesa del Gabinetto guidato dal cancelliere Willy Brandt e nel biennio 1972-74 fu ministro dell'Economia e delle Finanze. Nel 1974, al momento delle dimissioni di Brandt, venne designato cancelliere, incarico che gli sarebbe stato rinnovato due volte, nel 1976 e nel 1980. Nel 1980 il Bundestag votò una mozione di sfiducia al suo Governo e S. si dimise, lasciando il posto al suo rivale, il cristiano-democratico Helmut Kohl. Mantenne il seggio in Parlamento fino al 1987. Nel 1983 divenne co-editore del settimanale "Die Zeit", dalle pagine del quale continuò a partecipare, da opinionista, alla politica tedesca. Grande innovatore, S. fu, insieme al presidente francese Valery Giscard D'Estaing, tra i più grandi sostenitori dell'Europa unita, rendendo possibile, nel 1979, l'introduzione dell'ECU (V.), passo iniziale del processo che avrebbe portato, 20 anni più tardi, all'adozione della moneta unica europea, l'euro (n. Amburgo 1918).
Helmut Schmidt